Perché mi prendo cura di me?
Vivo di fuoco! È questa la risposta che mi do nella canzone.
La si può vedere come una citazione dell’antico pensatore greco Eraclito, egli mette il fuoco e i cambiamenti (il divenire) al centro della sua filosofia, oppure semplicemente una rappresentazione della passione.
Ecco che mi prendo cura di me, urlando contro il cielo letteralmente.
Prendersi cura di sé stessi al riparo da…
Praticamente ogni cosa. Un amore disintegrato, una relazione finita, un licenziamento, un mancato riconoscimento del merito.
Capita di chiudersi in se stessi e attirare il buio, l’oscurità. Ombre e fantasmi di vite passate che ci tornano a tormentare.
Uscire dal tunnel è ritrovare Eros.
Come per Saffo
Quando Saffo per curare il suo mal d’amore chiedeva la morte, era Ermes in qualità di angelo oscuro ad essere invocato in poesia.
Io penso che se perdiamo Eros e il desiderio siamo raggiunti dalla tentazione di un essere ancora più pericoloso: suo cugino Thanatos.
Ma il mio brano, mi prendo cura di me, significa riscoprirsi. Cercare il cambiamento per rinascere, attraverso il fuoco. (Citando sempre Eraclito).
Ciò significa allora scontrarsi con queste forme di divinità.
Il testo
Mi prendo cura di me - testo e musica: Fabio Guglielmino Questa è una città che non riconosco che sempre più vecchia mi sembra le mie armi ho riposto già e disilluso vago nell’ombra Cerco riparo da un triste vento mi consolo con la speranza che arriverà il mio momento mi servirà solo pazienza Così mi prendo cura di me lontano dagli occhi tuoi me ne vorranno anche gli altri dei se non so stare al gioco perché mi pendo cura di me? Vivo di fuoco! Dio non lo sai che chiedo aiuto se non ascolti mai le mie preghiere pensi sia un bimbo viziato che non riesce a smettere di frignare Così mi guardo attorno a mani vuote da troppe lune che non dormo bene le mie conquiste sono ormai già note ma solo fuori le mura di Atene Così mi prendo cura di me lontano dagli occhi tuoi me ne vorranno anche gli altri dei se non so stare al gioco perché mi pendo cura di me? Vivo di fuoco! mi prendo cura di me lontano dagli occhi tuoi ora lo sanno anche gli altri dei che non sto al loro gioco perché mi pendo cura di me? Vivo di fuoco!
Due parole sulla musica
Per questa canzone ho scelto un arrangiamento rock molto classico, di ispirazione Sringsteeniana.
Il giro armonico è veramente ossessivo e si sposa bene con l’elettricità delle chitarre.
E’ stato bello registrare un solo di fender, a modo mio…
Il videoclip
Il video fa parte del progetto “serie” kalos (scopri cliccando qui).
Ho dipinto un ragazzo che prendendosela con gli dei attira su di se le attenzioni di un dio: Ermes, mentre Thanatos (la morte in persona) assiste a uno scontro.
Già perché proprio nel momento in cui egli può essere salvato, perde eros e finisce nelle grinfie della morte.
Il sequel è la rinascita di angelo dai piedi di carta.
Giusto un appunto, in questo progetto appare per la prima volta Ermes con il volto di un atleta che incarna (secondo me) perfettamente l’essenza del dio greco.
Ho io stesso disegnato la lunga gonna con il disegno dei serpenti lungo la vita.
Questa stessa figura comparirà più avanti nel progetto io mi chiamo Achille in maniera più prepotente.
Ermes è più che un messaggero degli dei. Come anticipavo è anche una divinità psicopompa, di cui parlerò in un altro articolo.