Il destino è un mare in tempesta
Per bocca di Ecuba, moglie del defunto Re di Troia Priamo, Euripide ci presenta il destino come un mare.
La sua rassegnazione è riassunta proprio alla sua comparsa sulla scena delle Troiane:
“la fortuna ha mutato il corso;
Euripide, Troiane
naviga secondo la corrente e il destino.
Non dirigere la prua della vita contro i flutti:
asseconda il vento della sorte.”
Cosa succede invece quando veniamo travolti dalle onde? Naufraghiamo.
Ci possiamo salvare, forse, aggrappandoci a ciò che rimane del relitto delle nostre certezze, sicurezze e sperare.
Il dolore di un amore distrutto, disintegrato nel peggiore dei modi può essere superato, se siamo fortunati, guardando altrove.
Nel mio caso all’ispirazione, facendone canzone.
Il bacio di Giuda
Onde scure, è il brano che ho scritto con più difficoltà all’interno di “io mi chiamo Achille”.
Il protagonista è l’eroe che con orgoglio alza la testa e caccia il fantasma del tradimento, siglato da un bacio sulla testa.
In contrapposizione all’Eros dolce amaro saffico, il destino è dolce aspro, come vino.
Neanche gli dei possono domarlo, ma lo conoscono, il protagonista non ne ha saputo interpretare i segnali.
Ma si salva ascoltando la dolce voce delle Muse.
Onde scure da cronaca di un momento terribile si trasforma in presa di coscienza.
Due parole sulla musica
Nel sound del brano c’è molto dei White Lies e sonorità dei primi Killers.
Nelle strofe abbiamo ricreato in studio l’effetto di “onda” con chitarre elettriche distorte in reverse e pannate.
Al ricordo dell’amore è affidato il malinconico riff di carillon che si trasforma in un riff prepotente di chitarre e synth che si presenta, strappato di molte note, puntualmente con il ritornello del brano.
La parte di arrangiamento di cui vado più orgoglioso è rappresentato da due variazioni che si susseguono dopo il secondo ritornello.
Il “passato” ha una struttura statica, il “futuro” segue lo stesso giro armonico del passato ma…
La spinta delle terze suonate dal basso e l’armonizzazione di synth e chitarre danno lo slancio verso l’alto.
Ad abbracciare la melodia delle muse. Luce.
Onde Scure - testo e musica Fabio Guglielmino Scorre il tempo come vino dolce o aspro è il destino il tuo scherzo sento qui vicino… non capisco più che dici e poco a poco non mi piaci mentre ceni come sia normale Io vorrei poter fermare la furia delle tue parole Come le onde scure del mare Come le onde scure del mare così alte grosse e nere Come le onde scure del mare No, non posso tollerare la tua recita d’attore questa stanza è l’occhio del ciclone E mi abbracci poi mi baci sulla testa e mi sorridi dici rimarremo sempre amici No! adesso devi andare sparire senza più tornare Come le onde scure del mare Come le onde scure del mare non potevo te pensare come le onde scure del mare Ero io proprio ignaro di tutto mentre godevi senza freni tornavi e mi stringevi forte al petto ma rifiutavi le mie mani Oggi scopro queste cose e credo d’essere capace di cancellare le tue scuse grazie alla voce delle Muse
Il videoclip
No, non ho mai girato il videoclip ma l’ho scritto e rimarrà inedito.
Mi convinsi che l’idea fosse sbagliata e mi fermai, feci bene.
Sarebbe stato cupo, legato a una promessa con un inganno epico e… misterico.
Sarei andato fuori tema e magari avrei esagerato.
Sul destino e il mondo Apollineo sto scrivendo un nuovo progetto e avrò modo di esplorare meglio questi aspetti.
Oggi se dovessi rappresentare in immagini questa canzone, andrei di fronte al mare in tempesta, come Achille a piangere.